giovedì 24 settembre 2015

[ Retorica. Quanta. ]



                         
                                           
     

                      
Un bel giorno arrivi a Jesolo per avere gli occhi di tutti addosso, avanzi sicura fissando la lucina rossa, fiera ancheggi e ammicchi spavalda mostrando le tue forme e ... vinci: la piu' bella sei proprio tu. Ma qualcosa non torna. 

Non sei a Salsomaggiore, storica sede del concorso di bellezza, la diretta non e' trasmessa in rai ma su la 7, Claudio Amendola ti fa "domandoni" in perfetto italiano. E tu a briglia sciolta, strizzata nel tuo aureo costumino, tac, ti freghi da sola.

Alice, ma in che casino ti sei cacciata? Lo vedi il dito puntato contro di te? Suvvia, non fare la finta tonta (che mi pare ti riesca molto bene), siamo in Italia e tu sei in difetto, per cui tutti contro.

Retorica. Quanta.




Alice e' una ragazzona, mediterranea, sportiva, bella. Che poi voglia vivere nel '42 o meno poco importa: vive nel 2015 e questo la dice lunga. Il livello culturale di una parte dei giovanissimi e' questo, dunque non me ne stupisco. Ne ho la certezza, fidatevi. Tuttavia non facciamo di tutta l'erba un fascio, poiche' gli ignoranti (nell'accezione specifica di "ignorare") si collocano geograficamente, anagraficamente e socialmente dappertutto. Me compresa.

Retorica. Quanta. 

Ha sparato un "42", Alice.  Gogna mediatica, tapiro, social intasati. Ma voi cosi' su due piedi, al suo posto, esattamente cosa avreste risposto? E allora, mia cara Miss, mettilo l'elmetto, perche' se volevi la guerra, eccola. 

Facciamo fatica a ricordare che e' Canberra e non Sidney la capitale dell'Australia, ancora confondiamo meridiani e paralleli ... e stiamo a discutere di che? Vorrei vedere voi, anzi noi. Da che pulpito, signori miei ! Uso (e abuso di) facebook e in questi tre giorni ho visto bacheche piene zeppe di video e foto della Miss. Credevo smetteste, invece no. Oggi la neoeletta in costume e via facili battute su "gonfiori" sospetti. Ancora stamattina: una bacheca intasata di stronzate. Le vostre. 


Retorica. Quanta.

Per inciso, sono le stesse bacheche in cui latitano quotidianamente congiuntivi, apostrofi, acca e accenti. Le stesse in cui ho letto "questa vita mi ha imparato ... ", "avvolte", "propio", "pultroppo", in cui pullulano "scopri cosa vuol dire il tuo nome!" e "che principessa Disney saresti?". Siamo gli stessi dei selfies a tutte le ore (parlo per me), delle foto di coppia (sempre io), delle tette in bella mostra (ahime', non parlo di me), del cibo (ormai di gomma) in posa per lo scatto del secolo, delle inquadrature concettuali, minimaliste ... che ... Oliviero Toscani ve spiccia casa, ve'?
Gli stessi delle citazioni colte autoreferenziali, hashtag #cheveramenteavoltepotrestepurefarneameno, links pacifisti, animalisti, sessisti, e chi piu' ne ha piu' ne metta. No war, No global, Juve ladrona, Renzi merda, No alla violenza sulle donne, ma si alla festa della donna l'8 marzo. 

Retorica. Quanta.

Perlomeno Alice ha un bel viso, e' alta e proporzionata, non che cio' basti, ma non si puo' avere tutto dalla vita. Pensate a quanti altri avrebbero fatto comunque una figuraccia pubblica simile e sono pure bruttini. Dai, che venissero fuori tutte queste Monica Bellucci laureate alla Sorbonne ...
Ma la Sabatini, in fin dei conti chi la conosce? Una sconosciuta.
Magari parla l'inglese, a differenza mia che, dopo 13 anni sui banchi di scuola e una (mini) laurea, ancora fatico a dire due parole o magari e' un asso del basket (nello specifico, cestista del Santa Marinella, in A2) o colleziona monete antiche, e' un'esperta di pittura o lavora a maglia o chissa' cos'altro. Non stava partecipando ad un concorso pubblico (a volte, altrettanto ridicoli). Rappresenta esclusivamente un tipo di bellezza, non il cervello italiano di cui andar fieri, non sara' il vostro medico ne' l'azzeccagarbugli che vi tirera' fuori di galera... e lo sapete benissimo che spesso (non sempre, per fortuna) corsie d'ospedale e tribunali ci mettono innanzi a un mix di pressappochismo e leggerezza spaventosi. Suvvia, Alice fara' due copertine, forse trovera' un fidanzato famoso, non ce la ritroveremo certamente a far conti dal nostro commercialista di fiducia. 
Ma della Cristoforetti ne avete parlato cosi' tanto? Lei vi rappresentava nello spazio? Non mi pare, visto l'attenzione concessale. 

"E i maro'?" (un evergreen)

Retorica. Quanta.

Allora dai, poverella Alice, ha detto "42" e con validi motivi: "per vedere realmente la seconda guerra mondiale [...] tanto so donna quindi il militare non l'avrei fatto, sarei stata a casa con la paura ... ". (S)grammatica a parte, la Sabatini e' pure furba. Mica cotica. Ci riprova Staffelli. "Personaggio italiano preferito?" E la miss, titubante, sibila: "Michael Jordan!".
Amici, e' gia' tanto non abbia detto Mr. Grey.

Retorica. Quanta.

La cultura (nel senso piu' ampio possibile) e' una questione personalissima, fatta di background, sollecitazioni, dinamiche controverse, ma soprattutto di interessi, attitudini, propensioni del singolo.
Di sicuro non e' un titolo, il famoso "pezzo di carta", a stabilirlo. Colto e acculturato sono due cose diverse, piuttosto mi preoccuperei piu' dei filtri persi, assieme alle inibizioni (tutte), l'inventiva, la curiosita', e ancora il vocabolario sempre piu' scarno, l'ortografia, la grammatica, l'educazione e (perche' no?) la diplomazia ... reperti archeologici bissati dal t9, dal copia/incolla, dalle note vocali e dai gruppi whatsapp in cui uno fa il proprio dovere e gli altri copiano, eccetera eccetera. Il compito in classe pieno di errori finisce al macero, vero, ma gli sms scambiati col fidanzato pero' restano ... e se scrivi "se potrei scegliere starei smp cn te, tv1kdb" ( e via emoticons a iosa), fossi il malcapitato di turno, due domande me le farei.

Retorica. Quanta.

Gli anni '80 sono la culla ben ovattata di un mucchio di Peter Pan sempre con l'acqua alla gola, in bilico tra passato e futuro con "l'ansia da prestazione" nel presente. Figli dei primi divorzi, cresciuti col mito del posto fisso. Orfani delle prodezze di Dylan e Brenda a Beverly Hills, rincitrulliti da quella stessa Ambra che oggi fa l'attrice, con buona pace di chi i mestieri non li improvvisa, ma studia. Fosse un meccanico o un notaio, fa lo stesso. I '90 ci mettono di fronte un mondo sempre piu' social e meno socievole. Orde di ragazzini con le converse, se va bene, altrimenti passiamo direttamente alle zeppe carrarmato e al cavallo basso che, a questo punto, mi fa pure rimpiangere l'odiosissima vita alta. Quelli della famiglia allargata, dell'erasmus e delle mini cars. Tuttavia questi giovani neoavanguardisti probabilmente avranno piu' fortuna nella costruzione di un futuro che non e' per nulla roseo. Poliglotti, internauti, viaggiatori. Insomma, asinelli ma cittadini del mondo. 

Lo dico io, la stessa dello scorso paragrafo, figlia degli '80 e (finta) immatura perche' mi fa comodo. 
Mi assumo le responsabilita' di ogni mio pensiero,  sia esso condivisibile o meno.

Retorica. Quanta.

Sono giovani. Gli stessi che quando non sanno cosa dire concludono le frasi con "ehi dai, carpe diem!" ... per i quali magari Orazio è solo il vicino di casa del condominio di fronte, ma Maria de Filippi, Gigi d'Alessio e Fedez ... quelli si che li conosciamo. Allora ben venga Alice Sabatini, stangona dal ciuffo impertinente, che dice una cosa per un'altra a 18 anni, perfettamente "allineata" alla gran parte dei suoi coetanei ... meglio lei degli zombies del sabato sera (e non solo) che quel briciolo di cervello che hanno se lo bruciano (consapevolmente) mettendo a rischio se stessi e gli altri, giocando con la vita, quella vera.

"Leggermente" diverso da sculettare in costume gareggiando per una coroncina in testa, no?


Purtroppo siamo fatti cosi', accettiamo tutto finche' non riguarda noi stessi e le nostre famiglie (allargate), ma non perdoniamo cose molto meno gravi. 

Retorica. Quanta. 

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